Il microbiota è l’insieme di tutti i microrganismi, soprattutto batteri, che abitano il nostro corpo. Si trovano sulla pelle, sulle mucose e soprattutto nell’intestino. Ce ne sono miliardi, dentro e fuori, si calcola che abbiamo tante cellule “nostre” quante cellule batteriche: inutile correre a strofinarsi con acqua calda e sapone, il microbiota colonizza il nostro organismo alla nascita e non ci lascia più per il resto della vita. E per fortuna.
Sì perché molti dei batteri che vivono in noi sono fondamentali per la nostra salute, in particolare quelli intestinali. Nell’intestino, infatti, i batteri “buoni” ci difendono dall’aggressione dei microbi che possono portare malattie, ci aiutano a digerire e ad assorbire i cibi e producono sostanze essenziali, come la vitamina K.
Organismi minuscoli che svolgono un lavoro costante e silenzioso che si fa sentire solo se non funziona quando, per esempio, assumiamo farmaci antibiotici che combattono i batteri nocivi ma che colpiscono anche i nostri alleati. È per questo che solitamente alla terapia antibiotica si associa l’assunzione di “fermenti”, ovvero di batteri amici.
Ma c’è una nuova incredibile scoperta: tra le funzioni del microbiota ce n’è una che proprio non si sospettava.
Studi condotti da ricercatori statunitensi hanno dimostrato che i batteri dell’intestino influenzano lo sviluppo del cervello in alcuni pesciolini. Non è una novità, è risaputo che il legame tra sistema nervoso e intestino è solido e che i due organi “comunicano” ma oggi sappiamo che il microbiota influenza anche la parte del cervello che comanda la socialità, cioè la propensione a relazionarsi con i propri simili.
La ricerca si è svolta facendo crescere un gruppo di pesci zebra (sono pesciolini molto socievoli che vivono in branco) in un ambiente sterile quindi senza batteri. Di solito pochi giorni dopo la schiusa delle uova si riuniscono e nuotano in gruppo ma i pesci privati della possibilità di sviluppare un microbiota se ne stavano in disparte, ognun per sé. Dall’analisi del cervello i ricercatori hanno rilevato come le parti che presiedono la socialità erano poco sviluppate nei pesci con intestino sterile.
Questo straordinario fenomeno è stato scoperto nei pesci ma i ricercatori non escludono che qualcosa di simile accada anche nei mammiferi, compresi noi umani e che un branco di batteri, dal profondo del nostro intestino, possa influenzare il nostro sviluppo sociale.