L’inseminazione intra-uterina (IUI) omologa è una tecnica di procreazione medicalmente assistita di primo livello molto utilizzata poiché poco invasiva e di semplice esecuzione.
Non comporta grandi complicazioni come per esempio la sindrome da iperstimolazione ovarica o gravidanze multiple anche perché vengono utilizzate stimolazioni molto blande rispetto a quelle previste dalle tecniche in vitro più avanzate.
Condizioni essenziali per l’esecuzione di questa tecnica sono la pervietà tubarica, l’assenza di patologie uterine e un numero adeguato di spermatozoi (almeno 1 milione di mobili dopo capacitazione).
La IUI prevede una stimolazione ormonale per indurre l’ovulazione o per aumentare il reclutamento follicolare. Tramite i monitoraggi ecografici il ginecologo valuta la risposta delle ovaie ai farmaci e controlla lo sviluppo dei follicoli ovarici. Somministrando gonadotropina corionica si induce l’ovulazione che avviene circa 36 ore dopo.
Qualche ora prima dell’esecuzione della tecnica il partner produce un campione di liquido seminale per masturbazione che viene trattato dal personale di laboratorio in modo da migliorarne le caratteristiche e prepararlo per la IUI. Il seme trattato viene inserito, tramite un apposito catetere flessibile, nella cavità uterina.
Il ginecologo somministra alla paziente un supporto per la fase post-inseminazione con progestinici per sostenere l’eventuale gravidanza.